Pubblicata nella collana “Una Generazione di Mezzo”, la monografia è dedicata all’eclettico artista bresciano, la cui ricerca si affida al linguaggio della pittura, della ceramica, del disegno e della fotografia. Classe 1955, Bonomo Faita rappresenta certamente un unicum nel panorama artistico italiano: la sua opera è un racconto caleidoscopico e rutilante che partendo da alcuni temi ricorrenti – la casa, il bambino, il cielo, la natura, la favola – sviluppa un’infinita e poetica cascata di varianti di segni e di icone. Se nella semiologia il segno è da intendersi come unità discreta di significato e l’icona come un messaggio affidato all’immagine, i significati e i messaggi che Bonomo tesse e architetta da oltre quarant’anni di indagine hanno costruito un mondo meraviglioso a cui si può accedere ora con lo sguardo stupefatto del bambino, ora con gli occhi carichi di esperienza dell’adulto; in ogni caso, attraverso l’alfabeto iconografico di Bonomo, la nostra modalità di visione e di codificazione del reale viene stravolta e messa in discussione, offrendoci la possibilità di recuperare, tra icone perturbanti e affondi nell’inconscio, una dimensione epurata dalle strategie e dalle superfetazioni della contemporaneità. Realizzato in collaborazione con Fondazione Brescia Musei, il volume è inserito nella serie di monografie “Una Generazione di Mezzo”, dedicata alla valorizzazione dell’arte contemporanea bresciana, e presenta i contributi di Ilaria Bignotti, Valerio Terraroli, Elena Pontiggia, Franco Toselli, Bonomo Faita.